"ANDATE E ANNUNCIATE"…ANCORA E SEMPRE

DOMENICA 21: GIORNATA MISS. MONDIALE – FESTA D’INIZIO ANNO PASTORALE

11:00: S.Messa con il "MANDATO AI CATECHISTI" (sono compresi tutti i catechisti/e di tutti i Sacramenti, dal Battesimo alla Pastorale degli Infermi, tutti gli animatori vari – Oratorio, PGS, ecc. – e tutti i volontari Caritas, pulizie e attività varie)

Segue la FESTA D’INIZIO ANNO PASTORALE per i bambini di comunione, i giovani di cresima. Tutto il giorno insieme con pranzo al sacco, festa e giochi. Invitati anche i genitori. Tutto fino alle 17:00.

Ed eccoci alla Festa d’inizio attività!

E’ sempre importante "partecipare" a questo INVIO; che non rimane solo un "rito" di riconoscimento per tutte le "forze attive" della Parrocchia. E’ soprattutto un’identità alle parole del Signore: "ANDATE E ANNUNCIATE". Gesù imprime alla Sua Missione nel mondo un carattere "dinamico". Non sta mai fermo, si muove, si va avanti! E’ sempre "in cammino".

Infatti i primi cristiani venivano chiamati "quelli del Cammino del Nazareno" (Atti 9,3). Solo nei momenti di preghiera e di intimità con il Padre Egli si fermava. O nei "ritiri" con i suoi discepoli.

Per il resto la sua preoccupazione era "andare", "camminare" per villaggi e contrade d’Israele. Mai star fermi, mai istallarsi: "imborghesirsi" potremmo dire oggi!.

Un Dio che "agisce" e fa muovere con un assillo per gli uomini che stanno male; per cercarli la dove vivono e "tessono la loro trama aggrappati ai loro poveri affetti labili vacui passeggeri" come dice il grande poeta indiano R.Tagore. E poi aggiunge, ricordando la sua giovinezza; "vengon rotti i miei legami, pagati i miei debiti, le mie porte spalancate, me ne vado da ogni parte". Che invece si ferma nel proprio egoismo, dice, sono come quelli che "accovacciati nel loro angolo, continuano a tessere LA PALLIDA TELA DELLE LORO ORE, O TORNANO A SEDERSI NELLA LORO POLVERE A CONTARE LE LORO MONETE; e mi chiamano, e mi chiamano, perchè torni indietro!" (R.Tagore "Carmen 63)

E’ la descrizione più misera dell’indifferenza e della vigliaccheria del vivere che attanaglia tante persone dietro la sfera della vita cristiana. Tagore canta la "sua liberazione" dopo la scoperta del Dio dei Vangeli. La vera libertà di "partecipare" dentro il mondo senza cadere nella tristezza dell’abitudine ("sorella del peccato" diceva un altro poeta, Charles Peguy); o peggio ancora nella "noia del vivere" per forza dei tristi filosofi esistenzialisti!

Per questo queste parole sono anche per tanti di noi che rischiamo di chiuderci in noi stessi, nell’apatia della delusione, se qualcosa di storto è avvenuto nel confronto reciproco con gli altri. La fede in Cristo, sempre avanza, MAI SI RITIRA! Ritirarsi è "perdere la buona battaglia della fede"! Ricordo a me e a tutti voi Gesù che dice ai suoi discepoli, che speravano in una "pausa": "Andiamo anche negli altri villaggi perchè il Regno di Dio è vicino…andate e annunciate…"

Don Riccardo, Parroco

(domenica 14 ottobre 2007)

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