(tratto da L’Ancora n°18)
Ricordo sempre la grande emozione del 20 dicembre 1987, quando – dopo tanto tempo di attesa e di preparazione – entrammo per la prima volta nella nuova chiesa, nel giorno della sua dedicazione.
Avevamo trascorso i primi anni della nuova parrocchia S.Maria Madre del Redentore, in un prefabbricato, a via dell’Archeologia, dove è nata la chiesa di pietre vive di Torbellamonaca. Anni difficili, ma vivaci, indimenticabili, pieni di freschezza evangelica e di entusiasmo. Crescendo la comunità, si sentiva il bisogno di una casa più grande. E con lo sguardo guardavamo lungo il vialone il crescere giorno dopo giorno della guglia della nuova chiesa progettata dall’arch.Spadolini. Una chiesa grande e bella, segno anche del desiderio di riscatto di un quartiere degradato, ma pieno di speranze e desideroso di redenzione.
Quel 20 dicembre quando si spalancarono le porte della nuova chiesa, da tutti chiamata “cattedrale”, al seguito del cardinale vicario Ugo Poletti, il popolo di Torbella entrò, commosso e stupito per tanta bellezza. Sui volti si leggeva tanta commozione e soddisfazione e dalla bocca uscivano espressioni come: “Saremo un quartiere con tanti problemi, ma il Signore e la Chiesa non ci hanno abbandonato e ci hanno donato una delle chiese più belle di Roma!” .
La cattedrale nel deserto, perché allora isolata dalle abitazioni, cominciò a vivere e a diventare il cuore del quartiere, la casa di Dio e della gente, soprattutto dei poveri e dei giovani. In un crescendo continuo che ebbe conferma e suggello nella indimenticabile visita, l’anno seguente, del papa Giovanni Paolo II°.
Come primo parroco e fondatore della parrocchia, a 20 anni da quel giorno, non posso non ringraziare il Signore per la grande esperienza umana e sacerdotale fatta a TBM, e ringraziare anche tanti fratelli e sorelle, semplici e generosi, che con me hanno condiviso i primi passi della parrocchia. Abbiamo tribolato tanto, ma guardando indietro posso dire che ci siamo voluti anche tanto bene, e questa è stata, con la grazia di Dio, la forza che ci ha fatto andare avanti con coraggio e fiducia.
Auguro alla parrocchia, che in questi anni so essere molto cresciuta, di portare a maturazione quanto seminato all’inizio, e di essere sempre quella “fontana” a cui tutti possano attingere e trovare ristoro e salvezza.
Abbraccio tutti, con affetto, assicurando la mia preghiera.
Tor Bella Monaca è stata il mio “primo amore”, per questo mai la potrò dimenticare!.
DON MARIO PECCHIELAN