Il Ministero di Gesù

 

Dopo aver riflettuto il mese scorso sull’Incarnazione, soffermiamoci oggi sul ministero di Gesù. Cercheremo di capire come Gesù viveva il suo ministero e in che modo annunciava il vangelo. Lo faremo ascoltando un brano tratto dal vangelo di Marco e un commento a questo testo. Iniziamo il nostro incontro invocando lo Spirito Santo con la bellissima preghiera di Paolo VI:

Vieni, o Spirito Santo
e donami un cuore puro,
pronto ad amare Cristo Signore
con la pienezza, la profondità e la gioia
che tu solo sai infondere.
Donami un cuore puro,
come quello di un fanciullo
che non conosce il male
se non per combatterla e fuggirlo.
Vieni, o Spirito Santo
e donami un cuore grande,
aperto alla tua parola ispiratrice
e chiuso ad ogni meschina ambizione.
Donami un cuore grande e forte
capace di amare tutti,
deciso a sostenere per loro
ogni prova, noia e stanchezza,
ogni delusione e offesa.
Donami un cuore grande,
forte e costante fino al sacrificio,
felice solo di palpitare con il cuore di Cristo
e di compiere umilmente, fedelmente
e coraggiosamente la volontà di Dio.
Amen.

 

Dal Vangelo secondo Marco (Marco 1,21-39)

“Andarono a Cafàrnao e, entrato proprio di sabato nella sinagoga, Gesù si mise ad insegnare. Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità e non come gli scribi.

Allora un uomo che era nella sinagoga, posseduto da uno spirito immondo, si mise a gridare: «Che c’entri con noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci! Io so chi tu sei: il santo di Dio». E Gesù lo sgridò: «Taci! Esci da quell’uomo». E lo spirito immondo, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Una dottrina nuova insegnata con autorità. Comanda persino agli spiriti immondi e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque nei dintorni della Galilea.

E, usciti dalla sinagoga, si recarono subito in casa di Simone e di Andrea, in compagnia di Giacomo e di Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli.

Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano afflitti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

Al mattino si alzò quando ancora era buio e, uscito di casa, si ritirò in un luogo deserto e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce e, trovatolo, gli dissero: «Tutti ti cercano!». Egli disse loro: «Andiamocene altrove per i villaggi vicini, perché io predichi anche là; per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni”.

 

Ho scelto questo brano di Marco perché è l’unico tra gli evangelisti che si sofferma a parlare su una giornata “tipo” di Gesù. Una giornata di Gesù ci permette di sottolineare per grandi linee i pilastri del suo ministero.

Possiamo dividere la sua giornata in due grandi momenti: il servizio ai fratelli e il suo incontro con il Padre. Il servizio ai fratelli si fonda su alcuni atteggiamenti che dovrebbero essere la nostra “quotidiana cristiana”.

 

I fondamenti del servizio

 “Accoglienza” tutti coloro che si rivolgono a Gesù vengono accolti e ascoltati. A loro Gesù indirizza parole che sono dette “con autorità” e per questo destano stupore nei suoi ascoltatori. Il suo parlare non era come quello degli scribi. Tra i significati di “exousia” in greco c’è anche “forza”. Non parliamo di “forza fisica” ma “morale”. “Una parola” che ti scava dentro, che va diritta al cuore. “Una parola” che parla alla tua vita, che senti indirizzata a te e che riempie il cuore di serenità.

“Condivisione”. Gli amici e i parenti dei discepoli sono parenti e amici di Gesù. Il modo in cui Gesù guarisce la suocera di Pietro è la manifestazione della capacità che Gesù ha di andare incontro ai bisogni degli altri

“Accompagnamento”Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano. Gesù rompe gli schemi del tempo e si avvicina ad una donna inferma. Il suo non è solo un “gesto miracoloso” ma è un gesto che mostra la sua sensibilità e la sua dolcezza. Gesù riesce,con sensibilità e dolcezza, a stare vicino a chi è nel dolore e nel bisogno. Il “prenderla per mano” è una esperienza che conosciamo bene nella nostra vita di fede. Ogni volta che ci accostiamo al confessionale o siamo in difficoltà Gesù ci prende per mano e ci ridona la gioia della vita

 

Il Rapporto con il Padre

Il secondo momento ci invita a riflettere sul modo in cui Gesù viveva il rapporto con il Padre. La sua preghiera è personale ma anche comunitaria. Ogni sabato Gesù si recava nella sinagoga per ascoltare la lettura della Torah e il commento dei rabbini. Quando era a  Gerusalemme si recava nel tempio due volte al giorno, al mattino e alla sera, per l’offerta sacrificale e partecipava a tutte le grandi feste dell’anno liturgico. Avvertiva il bisogno al mattino presto e alla sera di ritirarsi in luoghi appartati e lì pregare. La sua preghiera era così intensa che gli apostoli sentono il bisogno di chiedergli che insegni loro a pregare.

I grandi momenti della vita di Gesù sono scanditi dalla preghiera: prima di iniziare il ministero si ritira nel deserto per quaranta giorni; sceglie gli apostoli dopo aver pregato; prima della moltiplicazione dei pani supplica il padre; nella preghiera chiede la resurrezione di Lazzaro; si affida al padre prima della passione; muore rivolgendo al Padre le sue ultime parole. Tutta la vita e la quotidianità di Gesù è comunione con il Padre.

 

Per la riflessione di coppia:

  • In che modo accolgo, condivido e accompagno eventuali scelte del coniuge? Penso alla sua serenità e al suo benessere o egoisticamente faccio altre valutazioni?
  • La Parola di Dio è “autorità” nella vostra vita di coppia? E’ una forza che scava,incide e corregge?
  • I momenti della vostra vita di coppia e le scelte quotidiane sono vagliate nella preghiera e affidate a Dio perché il suo Spirito vi illumini e orienti? Quante volte, come Abramo, Isacco, Giacobbe, Davide, Salomone cercate delle scappatoie umane piuttosto che affidarvi alla “provvidenza” di Dio?

 

Il prossimo incontro sarà sulla passione e la morte di Gesù il 23 marzo. Visiteremo al mattino la Basilica di S. Maria Maggiore