Beh, la sentii cantare, quasi con la stessa musica: "Immaculée, Vièrge toute belle, de notre vie tu est l’etoile…". E la cantavano tutti quei contadini e popolane che venivano messi in fila per la decapitazione con la ghigliottina, o bruciati vivi dentro le loro case impagliate.
Fu grande il mio stupore per il fatto che questo canto fosse diventato la preghiera cantata di molti martiri. E mi pentii della mia stupidità (giovanile)!
Del mistero dell’Immacolata Concezione di Maria la semplicità popolare si è sempre imbevuta, difendendo quello che è più prezioso dell’intimità della nostra fede: il Dio fatto Uomo a cui Maria ha "Dato" se stessa.
Il Dogma dell’Immacolata (ma queste parole giuridiche e dogmatiche sembra tolgano l’intensità dell’impatto!!) pur essendo stato decretato da Papa Pio XII° nel 1955, prepara l’Incarnazione e "fa" il Dies Natalis del Dio fatto uomo.
Nella terza strofa dice infatti: "…per l’Uomo-Dio che stringi al petto, deh non privarci del tuo affetto"; il Dio fatto Uomo sta al centro di questa sua protezione totale. E proprio al fine di questo progetto di Dio Padre Elia è stata preservata da ogni macchia di peccato. S. Agostino ci aiuta a comprendere che cosa sia in sintesi il "peccato". Afferma: "Maria, la Madre, è stata preservata da ogni possibile dubbio sull’amore di Dio verso di Lei e verso ogni uomo". Il peccato allora è semplicemente "dubitare" che l’agire di Dio sia tutto "amore".
Lei si è fidata di Dio Padre, e suo Sposo, sempre e ovunque. Anche per noi! Per questo ancora il canto dice "La tua preghiera è onnipotente, o dolce Madre tutta clemente". Lei la Vergine Bella che tutto comprende del nostro umano agire; Lei che allo stesso modo tutto accoglie della Volontà di Dio. "E’ mio Padre, è il mio Sposo. Sono Sua Madre. In Me, come ben canterà Dante Alighieri "…il suo fattore – Dio Creatore – non disdegnò di farsi sua fattura – Gesù il Figlio di Dio".
C’è solo da ammirare, contemplare e celebrare questa meraviglia.
Fu grande il mio stupore per il fatto che questo canto fosse diventato la preghiera cantata di molti martiri. E mi pentii della mia stupidità (giovanile)!
Del mistero dell’Immacolata Concezione di Maria la semplicità popolare si è sempre imbevuta, difendendo quello che è più prezioso dell’intimità della nostra fede: il Dio fatto Uomo a cui Maria ha "Dato" se stessa.
Il Dogma dell’Immacolata (ma queste parole giuridiche e dogmatiche sembra tolgano l’intensità dell’impatto!!) pur essendo stato decretato da Papa Pio XII° nel 1955, prepara l’Incarnazione e "fa" il Dies Natalis del Dio fatto uomo.
Nella terza strofa dice infatti: "…per l’Uomo-Dio che stringi al petto, deh non privarci del tuo affetto"; il Dio fatto Uomo sta al centro di questa sua protezione totale. E proprio al fine di questo progetto di Dio Padre Elia è stata preservata da ogni macchia di peccato. S. Agostino ci aiuta a comprendere che cosa sia in sintesi il "peccato". Afferma: "Maria, la Madre, è stata preservata da ogni possibile dubbio sull’amore di Dio verso di Lei e verso ogni uomo". Il peccato allora è semplicemente "dubitare" che l’agire di Dio sia tutto "amore".
Lei si è fidata di Dio Padre, e suo Sposo, sempre e ovunque. Anche per noi! Per questo ancora il canto dice "La tua preghiera è onnipotente, o dolce Madre tutta clemente". Lei la Vergine Bella che tutto comprende del nostro umano agire; Lei che allo stesso modo tutto accoglie della Volontà di Dio. "E’ mio Padre, è il mio Sposo. Sono Sua Madre. In Me, come ben canterà Dante Alighieri "…il suo fattore – Dio Creatore – non disdegnò di farsi sua fattura – Gesù il Figlio di Dio".
C’è solo da ammirare, contemplare e celebrare questa meraviglia.
Don Riccardo, Parroco