Si realizza cosi da sempre il gesto di Gesù Cristo: "…li inviò a due a due… con la forza e la potenza dello Spirito Santo". E’ lo stesso San Paolo che afferma nella lettera ai Romani: "…come potranno annunciare e prima non sono inviati?".
Ora, perchè un "mandato" non sia solo un rito di adesione, è importante capirne la valenza. Non sei tu che sei o ti fai disponibile: bensi è il Dio di Gesù Cristo che dentro il suo Santo Corpo che è la Chiesa ti dice "vai e annuncia!".
Cosi si compie la "chiamata" per la Storia della Salvezza che iniziò con l’ebreo Abramo, padre della fede; chiamato da Dio ad essere "padre di molti popoli". E poi la "chiamata" al riluttante Mosè che risponde, pieno di dubbi, alla voce dell’Altissimo. Mosè si rifiuta, ma Dio agisce con forza, insiste e compie.
Questo vale anche per noi. E’ la Chiesa che invia attraverso la sua presenza gerarchica. Cristo sceglie Pietro e gli Apostoli e sono "inviati"; Pietro, i Papi nella storia, elegge e conferma i suoi – elezione dei vescovi – e questi "inviano" a loro volta i sacerdoti. Dai sacerdoti il "mandato" ai vari ministeri nella "porzione" del popolo cristiano, la dove esso vive. Per questo non vi sono "autonomie" di decisione se non sotto una responsabilità che ha il "mandato" per fare una qualsiasi opera dentro la Chiesa.
Il "mandato" che fa un Parroco è quello che viene dal Vescovo. Ogni autonoma indipendenza non ha senso e valore. Sana libertà di adesione dentro una sana obbedienza al "pastore". Cosi funziona da sempre la Chiesa! Ne consegue che la fantasia dell’azione missionaria ed evangelizzatrice o di servizio alla carità sono cosi vissute in "comunione"; non sono invenzioni di qualcuno ma proposta vissuta dentro una guida che ne ha l’incarico. Questo è importante da tenere presente!
Ecco dunque il motivo della preghiera del Mandato: alimentare la comunione. Che in una parrocchia ha un suo specifico riferimento: il parroco. Non certo per la bella immagine dello stesso! Ma per essere in "comunione" con colui che è stato "inviato" dal Vescovo in una parte della "porzione del popolo cristiano". Il nostro compito, tutti, è stare in comunione! E’ la vera fatica di una comunità parrocchiale. E la si fa attorno al proprio "parochus". Valga per tutti…
Buona missione perciò! Inviati nel nome di Cristo, del Suo Corpo.
Ora, perchè un "mandato" non sia solo un rito di adesione, è importante capirne la valenza. Non sei tu che sei o ti fai disponibile: bensi è il Dio di Gesù Cristo che dentro il suo Santo Corpo che è la Chiesa ti dice "vai e annuncia!".
Cosi si compie la "chiamata" per la Storia della Salvezza che iniziò con l’ebreo Abramo, padre della fede; chiamato da Dio ad essere "padre di molti popoli". E poi la "chiamata" al riluttante Mosè che risponde, pieno di dubbi, alla voce dell’Altissimo. Mosè si rifiuta, ma Dio agisce con forza, insiste e compie.
Questo vale anche per noi. E’ la Chiesa che invia attraverso la sua presenza gerarchica. Cristo sceglie Pietro e gli Apostoli e sono "inviati"; Pietro, i Papi nella storia, elegge e conferma i suoi – elezione dei vescovi – e questi "inviano" a loro volta i sacerdoti. Dai sacerdoti il "mandato" ai vari ministeri nella "porzione" del popolo cristiano, la dove esso vive. Per questo non vi sono "autonomie" di decisione se non sotto una responsabilità che ha il "mandato" per fare una qualsiasi opera dentro la Chiesa.
Il "mandato" che fa un Parroco è quello che viene dal Vescovo. Ogni autonoma indipendenza non ha senso e valore. Sana libertà di adesione dentro una sana obbedienza al "pastore". Cosi funziona da sempre la Chiesa! Ne consegue che la fantasia dell’azione missionaria ed evangelizzatrice o di servizio alla carità sono cosi vissute in "comunione"; non sono invenzioni di qualcuno ma proposta vissuta dentro una guida che ne ha l’incarico. Questo è importante da tenere presente!
Ecco dunque il motivo della preghiera del Mandato: alimentare la comunione. Che in una parrocchia ha un suo specifico riferimento: il parroco. Non certo per la bella immagine dello stesso! Ma per essere in "comunione" con colui che è stato "inviato" dal Vescovo in una parte della "porzione del popolo cristiano". Il nostro compito, tutti, è stare in comunione! E’ la vera fatica di una comunità parrocchiale. E la si fa attorno al proprio "parochus". Valga per tutti…
Buona missione perciò! Inviati nel nome di Cristo, del Suo Corpo.
Don Riccardo, Parroco