SUL TEMA DELL’EUCARESTIA
Si vorrebbe maggiore partecipazione non solo da parte del popolo cristiano, ma anche da coloro che sono coinvolti a pieno titolo con le attività varie. Si nota, molto spesso, un "assistere" anche dalle forze attive della parrocchia. Nel senso: faccio questo che mi è richiesto e non di più! Nei momenti forti (Natale, Pasqua, Festa Patronale, ritiri nell’anno, Esercizi Spirituali, ecc.) da alcuni si dice: "sono sempre gli stessi". Insomma si fa difficoltà a "stare insieme"!
Le liturgie sono anche ben condotte (grazie al Gruppo Liturgico e a tutti i vari incaricati); ma molti segni avrebbero bisogno si una sempre continua spiegazione, perchè a volte si vedono comportamenti assurdi (es: nel prendere la comunione, nello scambio della pace, nella distrazione, nel rispetto del SS.mo Sacramento, nel silenzio in chiesa, ecc) C’è bisogno di una continua catechesi liturgica.
Nella catechesi e nella evangelizzazione c’è molto da fare per la zona di Via dell’Archeologia, ritenuta sempre e comunque, per alcuni, "ai margini". E’ vero anche che la "risposta" o "le risposte" sono poco coinvolgenti! Per altri invece anche la zona del Torraccio e vie limitrofe, soffre di una "difficoltà di presenza". Insomma "sono sempre gli stessi". E "ringraziamo il Signore", dico io!

SUL TEMA DELLA CARITA’
Pur essendo molto ricca e variegata la presenza di realtà caritative, motivatesi nei 25 anni di vita pastorale della nostra Parrocchia, manca una chiara connessione "DI RETE" fra le varie attività. Si auspica la costituzione, oltre alla Consulta Pastorale, di un Comitato della Carità per la parrocchia, che sappia ogni tanto incontrarsi per fare il punto della situazione.
Si registrano a volte "doppioni" di impegno o presenza. Tanto che molti interventi sono presenti in più ambiti. Va meglio coordinato!
Proprio durante il Corso Caritas Parrocchiale – molto ricco e di cui ringrazio i partecipanti, ma soprattutto gli Uffici della Caritas diocesana – si è evidenziato meglio il fatto che "fra tutte queste cose" NON CI SI CONOSCE!
Per alcuni la proposta dei "ritiri annuali" o di altri momenti forti dovrebbe essere "obbligatoria"! Darsi dei tempi "per stare insieme".
Per altri ci si deve chiedere: "ma la Carità parrocchiale è una faccenda solo dei volontari; o dovrebbe essere espressione della stessa "chiesa come comunità intera"? Anche in questo si è molto staccati. Si propone che il Gruppo Caritas "informi" tutta la comunità parrocchiale, tutti gli ambiti di servizio (catechesi, gruppi, servizi, ecc)
Mi fermo qui. Già basta per riflettere. Già è molto!
Questi vorrebbero essere i punti modali di una riflessione che ci accompagna fino al 25’ennale. Possiamo già sottoporre le questioni il 1° maggio. Per questo lo "stare insieme" è opportuno viverlo.
Con un invito mio personale. Non mi piace quando le motivazioni del non esserci sono: "ma tanto a che serve?… Tanto non cambia nulla!!… Tanto la colpa è di… (parroco, preti, quel gruppo, quelli lì…, le assenze…, non si capisce…, ecc.)! Ecco, questo è il modo migliore per uccidere la "comunione".
Cari fratelli la comunione in primis è un dono che "viene dall’alto" perchè è opera dello Spirito Santo. Et secundis: è un’opera che sempre va attivata, non è insomma uno "statu quo" raggiunto, arrivato e basta là! La comunione nella Chiesa si costruisce ogni giorno. Lo hanno visto bene coloro che fanno parte del Cenacolo della Parola, come San Paolo ripete semrpe e spesso: "Riunitevi spesso… cercate il bene dell’altro… La agapé non abbia finzioni…amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda: Non siate prigri nello zelo, siate invece ferventi nello spirito… Accoglietevi tra voi… Non abbiate nessun debito se non quello di un amore vicendevole… Accoglietevi perciò gli uni gli altri come Cristo accolse voi". (Rm. 13-14-15)
Insomma molto da meditare… molto da "stare insieme".


Don Riccardo, Parroco

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