Per la riflessione

Tratto dalla catechesi di Benedetto XVI fatta in occasione dell’udienza di Mercoledì 24 ottobre 2012

“che cos’è la fede?”

“ … è un fiducioso affidarsi a un «Tu», che è Dio, il quale mi dà una certezza diversa, ma non meno solida di quella che mi viene dal calcolo esatto o dalla scienza. La fede non è un semplice assenso intellettuale dell’uomo a delle verità particolari su Dio; è un atto con cui mi affido liberamente a un Dio che è Padre e mi ama; è adesione a un «Tu» che mi dona speranza e fiducia. Certo questa adesione a Dio non è priva di contenuti: con essa siamo consapevoli che Dio stesso si è mostrato a noi in Cristo, ha fatto vedere il suo volto e si è fatto realmente vicino a ciascuno di noi. Anzi, Dio ha rivelato che il suo amore verso l’uomo, verso ciascuno di noi, è senza misura: sulla Croce, Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio fatto uomo, ci mostra nel modo più luminoso a che punto arriva questo amore, fino al dono di se stesso, fino al sacrificio totale. Con il mistero della Morte e Risurrezione di Cristo, Dio scende fino in fondo nella nostra umanità per riportarla a Lui, per elevarla alla sua altezza. La fede è credere a questo amore di Dio che non viene meno di fronte alla malvagità dell’uomo, di fronte al male e alla morte, ma è capace di trasformare ogni forma di schiavitù, donando la possibilità della salvezza. Avere fede, allora, è incontrare questo «Tu», Dio, che mi sostiene e mi accorda la promessa di un amore indistruttibile che non solo aspira all’eternità, ma la dona; è affidarmi a Dio con l’atteggiamento del bambino, il quale sa bene che tutte le sue difficoltà, tutti i suoi problemi sono al sicuro nel «tu» della madre. E questa possibilità di salvezza attraverso la fede è un dono che Dio offre a tutti gli uomini. Penso che dovremmo meditare più spesso – nella nostra vita quotidiana, caratterizzata da problemi e situazioni a volte drammatiche –sul fatto che credere cristianamente significa questo abbandonarmi con fiducia al senso profondo che sostiene me e il mondo, quel senso che noi non siamo in grado di darci, ma solo di ricevere come dono, e che è il fondamento su cui possiamo vivere senza paura”

 

Un incontro che siamo chiamati a portare nella vita anche se…

 

“ Già sant’Agostino poneva questo problema in un suo commento alla parabola del seminatore: «Noi parliamo – diceva -, gettiamo il seme, spargiamo il seme. Ci sono quelli che disprezzano, quelli che rimproverano, quelli che irridono. Se noi temiamo costoro, non abbiamo più nulla da seminare e il giorno della mietitura resteremo senza raccolto. Perciò venga il seme della terra buona» (Discorsi sulla disciplina cristiana, 13,14: PL 40, 677-678). Il rifiuto, dunque, non può scoraggiarci. Come cristiani siamo testimonianza di questo terreno fertile: la nostra fede, pur nei nostri limiti, mostra che esiste la terra buona, dove il seme della Parola di Dio produce frutti abbondanti di giustizia, di pace e di amore, di nuova umanità, di salvezza. E tutta la storia della Chiesa, con tutti i problemi, dimostra anche che esiste la terra buona, esiste il seme buono, e porta frutto”.

Concludendo e sintetizzando

“La fede allora è anzitutto un dono soprannaturale, un dono di Dio”.

“La fede è dono di Dio, ma è anche atto profondamente libero e umano

Credere è affidarsi in tutta libertà e con gioia al disegno provvidenziale di Dio sulla storia, come fece il patriarca Abramo, come fece Maria di Nazaret. La fede allora è un assenso con cui la nostra mente e il nostro cuore dicono il loro «sì» a Dio, confessando che Gesù è il Signore. E questo «sì» trasforma la vita, le apre la strada verso una pienezza di significato, la rende così nuova, ricca di gioia e di speranza affidabile”.

 

PER L’APPROFONDIMENTO

Ebrei 11-12,1-4           la fede dei Padri
Genesi 12                   la fede di Abramo
1Re 3,5-15                  l’essenzialità di Salomone
Giobbe 1,18-22           il “credo” di Giobbe
Giobbe 3                     “la disperazione di Giobbe”
Giobbe 4                     “caro Giobbe… predichi bene ma …”
Galati 1,11ss               “L’incontro con Cristo cambia la vita di Paolo…”
CCC                            le caratteristiche della fede nn. 153-167

Applicando le “caratteristiche” della fede alla vita di coppia:

  • Mi fido di mio/a marito/moglie. Riesco ad affidarmi a lui/lei?
  • Vivo “liberamente”e nel “dialogo” il mio rapporto di coppia?Scelgo cosa  dire?
  • Quali le difficoltà che la coppia incontra nel testimoniare la propria fede all’interno e all’esterno del nucleo familiare?